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Piazze piene e numeri in libertà

Negli ultimi anni in Italia si è diffusa la moda dello sparare cifre a caso per legittimare la riuscita di una manifestazione di piazza. Contando sulla facile suggestione che i grandi numeri possono garantire sui media, ormai nessuna manifestazione può esimersi dal dichiarare di aver mobilitato meno di una milionata di persone.
Anche a costo di sfidare le leggi della fisica e del buon senso. Solo l’ultimo evento di cronaca vorrebbe che in Piazza San Giovanni a Roma fossero stipate un numero di persone quattro volte superiore la capacità della Piazza e delle vie limitrofe (qui un link a caso che spiega l’ovvio).
È un fenomeno tutto italiano. Senza entrare nel merito, sono un po’ di anni che organizzazioni politiche o sindacali cavalcano questa moda a chi la spara più grossa.
Val la pena ricordare una manifestazione che per i canoni odierni sarebbe un fallimento: la Marcia per il Lavoro e la Libertà del 28 agosto 1963.
Martin Luther King pronunciò un discorso intitolato I have a dream davanti ad una folla stimata tra le 200.000 (secondo la polizia) e le 300.000 (secondo gli organizzatori) persone. Che sono più o meno i numeri verosimili della manifestazione di domenica scorsa. Quattro gatti in confronto al presunto milione.

Quattro gatti che hanno lasciato un segno nella storia. Contro questi presunti milioni di cui il giorno dopo nessuno ricorda più nulla…

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