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Quattrocento

Il romanzo è veramente brutto, con una trama che non regge. Si divide su due piani temporali. Quello che narra della congiura dei Pazzi è poco più che la trascrizione delle cronache dell’epoca. Quello che si svolge nel presente è meglio saltarlo a pie’ pari. Ma la chicca viene in chiusura, nei ringraziamenti. Lì l’autrice ci rivela che, una volta avuta l’idea, aveva tardato a scrivere il romanzo a causa della febbre da romanzo storico che ardeva in libreria. Avrebbe fatto meglio a seguire quell’intuizione…