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Referendum

E alla fine siamo arrivati al weekend dei referendum. Campagna referendaria sotto traccia. Volevo buttar giù qualche considerazione, anzi le considerazioni che mi hanno portato a decidere di votare quattro si.

Legittimo impedimento.

Questione quasi ridicola. Il premier rivendica la sua assoluta innocenza nei vari procedimenti intentatigli. Chiede però uno scudo personale per poter governare senza dover stare tutti i giorni in aula. Ma negli ultimi diec’anni un paio se li è fatti tranquillamente all’opposizione. Poteva approfittare allora per andare in tribunale. Ora è tempo che dimostri la propria innocenza.

Acqua pubblica.

Personalmente non sono uno statalista, per cui se l’acqua fosse gestita da privati ed il servizio aumentasse di efficenza, con un calo di tariffe dovuto alla concorrenza sarei contento. L’Italia però ha dimostrato nelle precedenti liberalizzazioni di non essere in grado di fare operazioni del genere. Meglio rimandare alla terza Repubblica allora…

Nucleare.

Io sono sempre stato favorevole al nucleare. Ero piccolo ai tempi di Cernobyl, ma già ero in disaccordo con i miei genitori che votarono per fermare le nostre centrali. Ma saprà l’Italia gestire correttamente la pianificazione nucleare? Tutti sanno che è stata redatta una mappa dei siti papabili dall’ENEL, ma che è stata secretata per non influenzare la popolazione. L’esatto contrario dell’approccio corretto alla questione, dove deve vigere la massima trasparenza. Nella vicina Francia le centrali si fanno solo dove le popolazioni, dopo proposte e discussioni pubbliche, le accettano e le richiedono. Viste le premesse, meglio evitare pasticci e rimandare il tutto anche questa volta alla terza Repubblica…

E poi in fondo il tutto è un’idea di Scajola, uno che sono già due volte che si dimette da ministro per inadeguatezza. Sarà il caso di fidarsi di un piano che porta il suo nome?!?

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