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Regolazione fine AF con il Sigma 50mm f1,4 Art

L’obiettivo Sigma 50mm f1,4 Art è una lente eccezionale. Qualunque professionista l’abbia utilizzato ne parla più che bene, figuriamoci un fotografo amatoriale come me. E’ una di quelle lenti importanti, costose, pesanti, ma capaci di dare ampie soddisfazioni. E’ un obiettivo da macchina full frame (per i non addetti ai lavori con full frame si intendono le reflex con un sensore della stessa misura delle vecchie pellicole) ma io al momento lo monto su una Nikon D5300. Quindi su una APSC (una reflex con un sensore più piccolo delle full frame) e di conseguenza l’obiettivo subisce un effetto moltiplicatore che lo porta ad essere equivalete ad un 80mm. Se non siete pratici qui c’è un disegnino esplicativo tratto da Wikipedia.

sigmaC50mmArt

L’essenza di questo articolo è basata sul fatto che non sempre gli obiettivi, anche costosi, sono esenti da difetti. Non lo sono i Canon ed i Nikkor, che a volte richiedono di essere portati in assistenza. E non lo sono nemmeno i nuovi obiettivi Sigma. Il problema, non così raro, che mi si è presentato con il Sigma 50mm f1,4 Art viene chiamato front/back focus. In soldoni ogni tanto mettevo a fuoco un soggetto, scattavo la fotografia ed il soggetto invece risultava fuori fuoco. Allo scatto successivo invece il problema spariva. Un problema non drammatico quindi, ma comunque molto fastidioso.

Ho iniziato a fare un po’ di ricerche sul web, scoprendo che non era un difetto così raro ed ho trovato come risolverlo. Qui di seguito vi racconto come.

Prima di comprare il cinquantino della Sigma avevo letto molti commenti in rete su vari siti e forum. In queste discussioni spesso veniva raccomandato l’acquisto dell’Usb Dock. L’Usb Dock è una base da collegare al computer che, tramite un software, permette sia l’aggiornamento del firmware degli obiettivi, che alcune modifiche come la correzione appunto del front/back focus o della corsa della ghiera. Questo dock è compatibile con tutti i nuovi obiettivi Sigma, quelli del nuovo corso della società che ha puntato sulla qualità a prezzi abbordabili. Parliamo quindi degli obiettivi delle serie Art, Sport e Contemporary. Avevo pensato bene di comprarlo insieme all’obiettivo, confidando che mi sarebbe stato utile. E così è stato.

sigma_usb_dock

Esistono in realtà due modi di correggere il front/back focus. Sulla macchina fotografica o direttamente sull’obiettivo. Il metodo più pratico è correggerlo dalla macchina fotografica, cosa che può essere fatta direttamente durante il test di cui vi parlerò tra poco. Il limite di questa metodica è che cambiando macchina ovviamente il problema va corretto nuovamente. In più, dovendo la macchina memorizzare l’obiettivo, non è detto che lo possa fare con lenti di terze parti. Con il rischio di dover ricalibrare ogni volta che si cambia un’ottica. Questa funzione – che nelle macchine Nikon si chiama Fine Tuning AF e nelle Canon AF Microadjustment – non è disponibile in tutte le reflex. Sicuramente non lo è nella mia Nikon D5300. Quindi l’unica opzione per me era utilizzare l’Usb Dock.

Di cosa abbiamo bisogno per effettuare il test di correzione? Oltre alla reflex e all’obiettivo in questione di: Usb Dock, cavalletto, computer con cavo usb e di un foglio di riferimento millimetrato.

Reflex

Impostare le foto in formato jpeg FINE per avere la massima risoluzione possibile. Gli ISO a 100 per minimizzare il rumore (va da se che vi servirà una buona illuminazione nella stanza dove eseguirete il test). Aprire al massimo il diaframma per abbassare al minimo la profondità di campo. In Modo Area AF selezionare AF a punto singolo per poter mettere a fuoco precisamente uno solo degli spot disponibili (quello centrale, come vedremo poi). In Misurazione Esposimetrica selezionare Misurazione Ponderata Centrale.

Computer con cavo USB

Per minimizzare le vibrazioni è consigliato scattare le foto in tethering da computer collegato alla macchina con un cavo usb. In alternativa si può utilizzare l’autoscatto.

Foglio millimetrato e cavalletto

Si trovano in vendita dei dispositivi appositi per la calibrazione dell’autofocus. Il più gettonato è lo Spyder LENSCAL che vedete qui sotto.

lenscal

Io però ho utilizzato un metodo più casereccio, avendo trovato qui una scala millimetrata fai-da-te (la potete scaricare cliccando qui).

chart-regolazione-fine-AF

In rete se ne trovano varie in effetti, ma questa è sufficientemente semplice e compatta. Basta ritagliarla e ripiegarla come suggerito dalla figura per averla pronta.

Regolazione Fine AF

A questo punto tutto è pronto. Montiamo la reflex con l’ottica sul cavalletto. Colleghiamola al computer o impostiamo l’autoscatto ed inquadriamo con il punto di fuoco centrale del mirino il centro del bersaglio della nostra carta di regolazione, mettendolo bene a fuoco.

Per quanto riguarda la distanza a cui mettere la macchina dal bersaglio ho fatto riferimento al software della Sigma. Se infatti prima di procedere montiamo il 50mm sul dock ed apriamo il software abbiamo questa schermata

RegolazioneAF_01

Cliccando su Personalizzazione entriamo in questa sezione

RegolazioneAF_02

Cliccando su Regolazione autofocus arriviamo qui

RegolazioneAF_03

Come si vede sono previste quattro misurazioni: 0.4 metri, 0.7, 1.5 ed ∞. Cliccando su ognuno dei riquadri sottostanti è possibile, tramite le frecce poste in alto, far avanzare o regredire il punto di messa a fuoco.

Per trovare i valori giusti bisogna quindi mettere ogni volta la macchina alla distanza richiesta e scattare non meno di 4 fotografie tenendo ben a fuoco il centro del bersaglio sulla carta di regolazione. Bisogna poi apportare le opportune regolazioni – smonta l’obiettivo, aggancialo al dock, apporta le modifiche, rimonta l’obiettivo – finchè il punto centrale non sarà perfettamente nitido ed i valori +0,5 e -0,5 non saranno entrambi ugualmente sfocati. Per chiarirvi il senso della correzione da apportare, se fosse a fuoco un valore negativo della carta allora il fuoco sarà più vicino alla macchina e nella calibrazione andrà allontanato.

RegolazioneAF_04

Vie da se che alla fine occorreranno un paio d’ore dovendo ogni volta smontare l’ottica per porla sul dock, far applicare le modifiche al firmware e poi controllare se non servano ulteriori aggiustamenti. Con un po’ di pazienza comunque il risultato è assicurato 😄