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Roma sempre più Suburra

suburraSto leggendo Suburra, libro nato dalla collaborazione tra Carlo Bonini e Giancarlo Di Cataldo. E’ un romanzo ambientato nel recentissimo passato di Roma. Ricordate il periodo in cui il Sindaco Alemanno sponsorizzava il progetto Waterfront? Trasformare il lido di Ostia in una colata di cemento ed asfalto. O valorizzarlo, come sostenevano i promotori. Sono arrivato a metà libro, al punto in cui due scagnozzi di una delle bande che infestano la mia città vengono uccisi a pistolettate.

L’inchiesta Mafia Capitale ha dato supporto investigativo alla trama tratteggiata nel romanzo. Massimo Carminati, il Nero di Romanzo Criminale, il Samurai di Suburra, è stato arrestato. Ma il problema di fondo resta.

Ponte di Nona. Quartiere ghetto regalato dall’amministrazione Rutelli alla città. Le imprese di Caltagirone costruiscono un’isola senza che il Comune pensi alla viabilità e alla mobilità dei nuovi abitanti. Un ghetto appunto. 27 Ottobre 2015. Duplice omicidio. Due giovani uccisi a pistolettate forse per una storia di droga. Scena del crimine ripulita dopo l’esecuzione. Una specularità con la storia che sto leggendo incredibile e tremenda. E a corredo le solite frasi di chi preferisce l’omertà all’onestà. Frasi che siamo abituati a sentire a Napoli e a Palermo, ma che sentiamo ormai anche a Roma.

Qui non c’è nessuna criminalità. Hanno scritto un sacco di inesattezze su questa storia. Ieri a Ponte di Nona non è stato aggredito nessuno, anzi, c’erano anche i carabinieri

La mafia a Roma è reale e radicata, slegata dalle identità politiche e ben infiltrata nel suo apparato amministrativo e nel tessuto sociale. Al di là delle scelte di Marino, di cui sapremo nei prossimi giorni, è ora che la società civile e la politica mettano il problema in cima alla propria agenda e alle loro proposte.