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Sic transit gloria mundi

Viviamo in un paese corrotto fin nel profondo. E’ inutile negarlo. Decenni di malcostume hanno roso fin nel midollo l’anima di questa nazione. Ho sempre sostenuto, e sempre sostengo, e sempre sosterrò, che la classe politica è nulla più che lo specchio di chi l’elegge.

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Ci sono partiti che sostengono che quello che era il dittatore spietato dell’Egitto moderno facesse prostituire in Italia una sua nipote.
Ci sono altri partiti i cui funzionari si sono alternati nelle posizioni di comando del Monte dei Paschi di Siena aprendo voragini di bilancio al cui fondo si intravedono le fiamme dell’inferno.
Ci sono capitani di lungocorso della politica che professano l’attaccamento agli ideali del più stretto cattolicesimo, sebbene incidentalmente siano al secondo matrimonio.
Non mi dilungherò sulla cronaca della caduta dal cielo di Oscar Giannino. La vanità l’ha perso per delle menzogne che nella parte corrotta di questo paese neanche sarebbero considerate degne di nota.

FARE è anche per questo esempio parte importante della riscossa a questa decadenza civile, prima che economica.
Giannino ha ammesso la sua colpa. A testa alta. Chi sbaglia paga e ha pagato, facendo un passo indietro.
FARE per Fermare il Declino resta. Resta l’unico movimento, l’unica proposta politica liberal di questo paese in cui la coerenza tra quanto propugnato e quanto attuato coincidono.
E questo per me conta.

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