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Spinosaurus

Nel 2014 fu pubblicato un’articolo sulla rivista Science dove veniva descritto un fossile scoperto nel Kem Kem marocchino, una formazione geologica situata lungo il confine tra il Marocco e l’Algeria, i cui strati risalgono al Cretaceo superiore. La spedizione era inserita in un progetto internazionale che coinvolgeva – e coinvolge – ricercatori italiani, statunitensi, marocchini ed inglesi. Il fossile era quello di un dinosauro chiamato Spinosaurus aegyptiacus – Spinosauro per gli amici 😅 – caratterizzato appunto da una enorme vela composta da spine neurali molto allungate che si alzava sulla sua schiena. Ma la sua caratteristica, ancora più notevole delle sue spine neurali, sono le dimensioni: al momento Spinosaurus è il più grande theropode conosciuto!

confronto tra gli olotipi ricostruiti di Spinosaurus rinvenuti finora e l’uomo

Studiando dal 2014 fino ad oggi i ritrovamenti, il gruppo di lavoro ha determinato che Spinosaurus era un predatore semi acquatico, che cacciava in zone paludose o costiere. Se foste interessati ad approfondire il come si sia arrivati a stabilire tutto ciò e non voleste studiarvi gli articoli pubblicati (cosa più che comprensibile vista la difficoltà interpretativa che spesso articoli scientifici possono presentare per i non addetti al lavori) vi consiglio di andare sul blog divulgativo Theropoda di Andrea Cau (qui c’è un articolo più recente con al suo interno i riferimenti a suoi articoli precedenti sull’argomento). Andrea Cau è un paleontologo molto attivo nella divulgazione, autore anche di un breve libricino disponibile su Amazon: La Rivoluzione Piumata, di cui vi avevo parlato qui dopo averlo letto. Un primo volume di cui spero di poter leggere a breve anche un volume secondo 😅 Vi consiglio anche di leggere questo bell’articolo di approccio ancora più facile del National Geographic (link qui) che riassume tutta la storia dei ritrovamenti di Spinosaurus.

Gli adattamenti alla vita semi acquatica erano già molto evidenti nei resti descritti nel 2014. Spinosaurus aveva forami nel rostro per alloggiare sensori di pressione atti a cercare le prede (si presume si nutrisse di grossi pesci). Aveva narici arretrate così da poter respirare durante la caccia. Aveva ossa dense e compatte, ideali per i movimenti in acqua. Aveva piedi posteriori molto probabilmente palmati. All’inizio del 2020 nuovi ritrovamenti di resti del medesimo individuo descritto nel 2014 hanno mostrato inoltre la presenta di una coda molto diversa da quella degli altri theropodi conosciuti. Più simile invece a quella di animali acquatici come i tritoni. Come potete vedere dall’immagine qui sotto (l’ho presa da questo articolo qui di National Geographic) man mano che sono stati effettuati nuovi ritrovamenti le ricostruzioni e la conoscenza su Spinosaurus si è evoluta notevolmente. Si è passati dall’ipotizzare un animale bipede sulla falsariga del Tirannosaurus Rex ad un quadrupede che si nutriva di pesce, ma essenzialmente terrestre, per arrivare infine ad un animale semiacquatico con la coda come principale strumento di spostamento in acqua e con un baricentro spostato in avanti per facilitare il nuoto. Notate bene che è il primo theropode non terrestre ad essere stato scoperto! Per intenderci, a grandi linee, con theropodi si intendono un sottordine di rettili fossili dell’ordine saurischi, di dimensioni gigantesche, ad andatura bipede, con zampe anteriori corte e dita provviste di artigli, coda lunga e robusta, che hanno rappresentato i carnivori dominanti nell’era mesozoica (il più famoso dei quali è il Tirannosauro). Ed erano tutti – per quanto ne sapevamo fino al ritrovamento di Spinosaurus – prettamente terrestri.

Ho molto apprezzato il lavoro svolto dal paleoartista Davide Bonadonna in stretta collaborazione con i paleontologi Cristiano Dal Basso e Simone Maganuco per rendere un’idea quanto più verosimile possibile di questo gigante del passato. Bonadonna ha un bel sito (lo trovate qui) da cui ho tratto le illustrazioni che vedete qui sotto.

Da una collaborazione tra Bonadonna ed un altro paleoartista, Fabio Manucci, ha preso vita questa splendida ricostruzione – aggiornata alle scoperte del 2020 – di uno Spinosaurus che nuota liberamente nelle acque preistoriche. Vi consiglio di godervela a schermo intero 🖥

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