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Il tramonto di un capo

Riflessioni personali.

Il PD perde le elezioni – passate presenti, future – perchè anzichè fare proposte politiche, anzichè immaginare un paese diverso, perde tempo appresso agli scandali, ai gossip, alle prostitute di Berlusconi. Nonostante i Vendola ed i Renzi, anche con la maggioranza in crisi, il centrosinistra resta appannato e marginale.

Di riflesso Berlusconi ha vinto, e stravinto negli ultimi anni alle urne, perchè ha sempre dato una prospettiva. Ha sempre parlato di cambiamento. L’ha saputo raccontare, con tenacia, con forza, con insistenza.

Ora ha smesso. Per età e per mancanza di lucidità. Il telefonare di persona al questore di Milano, il mentire sull’identità di una volgare ladruncola, l’inviare una persona di fiducia che, assuntasi la responsabilità della minore, l’ha lasciata andare appena voltato l’angolo. Tutto questo è stato solo la cartina al tornasole della fine di un ciclo. Un po’ come nel tardo impero romano. Dopo secoli l’Impero sembrava immortale e poi bastò la spallata delle tribù barbare a farlo dissolvere.

E’ Fini a proporre un paese nuovo. Diverso. Vincente. Anche la Lega, con la sua battaglia per il federalismo fa lo stesso.

Ed in questi giorni ciò di cui si discute è proprio come gestire il tramonto di un capo. Se la metamorfosi del centrodestra da partito di un leader carismatico a partito/alleanza che elegge il suo leader debba essere un passaggio traumatico o graduale. Tutto quì.

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