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Tutto Sherlock Holmes

Ultimamente vari casi della vita che non sto qui a citare mi hanno posto davanti alla assoluta incapacità di molte persone ad affrontare problemi complessi o a sviluppare un benché minimo ragionamento logico.

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Lo sconforto per questa desolante situazione mi ha spinto a cercare rifugio in un classico della letteratura positivista, il famoso detective di Baker Street: Sherlock Holmes.
Ho scaricato un ebook con l’opera completa e l’ho divorato con sommo piacere – divorato per modo di dire: 3000 pagine tra storie brevi e meno brevi: c’è voluto il suo tempo per finirlo… 🙂
Alla fine conosciamo sempre le solite trasposizioni cinematografiche – o peggio ancora videoludiche – delle storie di maggior successo. Come spesso accade i rimaneggiamenti sono tali e tanti che leggere le storie originali dà un senso di freschezza.
Peculiare l’assenza del celeberrimo elementare Watson a cui siamo tanto abituati. Troppo stimolante doversi figurare i vari personaggi nell’abbigliamento dell’epoca, così diverso dal nostro: redingote, panciotti, ghette, bastoni da passeggio, ecc.. La Londra vittoriana – ma non sempre Londra – avvolta dalle nebbie e percorsa da carrozze a cavallo emana per me un fascino magnetico. Ma soprattutto l’assenza di quegli ausili moderni all’indagine – impronte digitali, test del dna – che costringeva Holmes ad esaminare palmo palmo la scena del crimine e a far parlare le impronte o i piccoli segni lasciati dai protagonisti. Una volta entrati nella mente di Holmes spesso si intuisce l’evolversi della storia e spesso mi sono trovato un passo avanti a Watson nell’avvicinarmi alla soluzione dei casi trattati da Holmes.