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UE-Russia-Georgia

Sentivo il telegiornale stasera e si parlava del summit europeo sulla crisi in Georgia in cui s’è deciso di non fare nulla e di accettare la riduzione del territorio georgiano a seguito della folle guerra di quest’estate. Si, perchè nella vita reale contano i fatti, non le parole pronunciate al vento.
Tempo fà un certo Rumsfeld, bollato frettolosamente come guerrafondaio, appellò Italia-Germania-Francia col termine Vecchia Europa, distinguendola da Inghilterra-Polonia, più in linea con una visione interventista da sempre di moda negli Stati Uniti. Una Vecchia Europa che spesso ricorda l’Inghilterra di Chamberlain che trattava ad oltranza con Hitler cedendo sui Sudeti, sull’Austria, sull’asservimento della Cecoslovacchia.
Ma sarà veramente un male dire le cose come stanno?
Sento sempre dai tg che la linea italiana e francese è la trattativa ad oltranza. Su che? M’immagino le trattative tra Solana/Sarkozy e Putin/Medvedev

UE: Ritiratevi da Ossezia del Sud e Abkhazia
Russia: Perchè mai? Sennò che fate?
UE: Vi stressiamo i timpani ad ogni riunione intergovernativa
Russia: Sai che problema. I cinesi non hanno mica mollato il Tibet per così poco!

E così via…

Purtroppo il vero problema della politica estera, ma anche interna, dell’Europa è l’incapacità di avere una visione strategica che esuli dagli interessi economici contingenti per spaziare su una visione geopolitica a lungo termine.

Una volta c’era l’URSS e ora c’è uno stato più piccolo: la Russia. Uno stato che esisteva da prima dell’URSS. Mentre gli Stati Uniti e l’Inghilterra sono realtà isolate dai mari, che le hanno sempre preservate da invasioni dirette, la Russia no. La Russia degli zar era esposta alle incursioni e, da sempre, la politica zarista prima, sovietica poi, è stata quella di creare confini stabili e difendibili. Una politica che ha portato uno stato nato a ridosso degli Urali ad assoggettare un impero immenso, dalla Polonia al Pacifico.
Nulla è cambiato. La Russia non si sentirà sicura se la sua sfera di influenza politico-economica non le renderà soggette tutte le repubbliche ex-sovietiche.
L’accordo sui confini con la Cina del mese scorso ha posto fine alle tensioni ad est. Ora è il momento di risovere i problemi nel Caucaso e nell’ovest.

Certo la politica del lassez faire dell’UE non la frenerà dall’usare nuovamente la mano pesante, visto il rischio zero di una mossa del genere.
Ma i capi di governo e ministri degli esteri di Francia-Germania-Italia la pensano diversamente. Su quali basi è un mistero che potrebbero gentilmente comunicare alle masse che li hanno democraticamente eletti. Personalmente riterrei auspicabile un corso obbligatorio di Storia a chi dovesse in futuro occupare tali cariche. Tanto per non ripetere pedissequamente gli errori del passato.

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