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Un fan sta facendo il remake degli effetti speciali del film Dune di Lynch

Mi è capitato sotto gli occhi casualmente il lavoro di Sasha Burrow, un artista degli effetti speciali della società Asylum. Parliamo dell’azienda che produce i film della serie Sharknado, roba trash in cui un uragano riversa frotte di squali famelici per le strade di Los Angeles. Roba così trash da meritare un posto d’onore nel suo genere

Ma al di là del suo lavoro, Burrow è un fan del film Dune diretto da David Lynch nel lontano 1984. Anche se resta uno dei miei film preferiti, ad oltre vent’anni di distanza da quando fu girata, la pellicola mostra tutto il peso del tempo trascorso, soprattutto sul fronte degli effetti speciali. Che in un film di fantascienza sono la componente che più di ogni altra patisce il progresso della tecnologia ed il mutare del gusto del pubblico. Burrow sta tentando di rinverdire il film grazie alla sua esperienza nel settore. Ha chiamato il suo progetto Dune Special Edition e ci sta lavorando come hobby dal 2009.

Ammetto che trovo notevole il suo tentativo. Non parliamo di un lavoro banale. Scorrendo il sito in cui illustra i suoi progressi (lo trovate qui) possiamo veramente capire le difficoltà che deve affrontare e la passione che ci mette. A me però questo tentativo non piace tanto. Non ne faccio una questione estetica – che il work in progress di Burrow piaccia o meno è una mera questione di sensibilità e gusto personali – ma una questione filosofica. Il Dune di David Lynch è un classico della filmografia mondiale. Magari poco conosciuto dalle masse perché datato, ma nonostante questo parliamo sempre di un’opera complessa, girata da un regista ispirato. Solo il regista potrebbe dire la sua, un po’ come fecero Spielberg e Lucas quando decisero di rinnovare l’aspetto della trilogia di Star Wars aggiungendo oggetti nella scenografia ed aggiornando le esplosioni nello spazio.

Penso che sia arrivata invece l’ora di provare a girare veramente un nuovo film del mastodontico capolavoro di Frank Herbert. Ancora riverbera nella fantasia di molti il tentativo fallito di Jodorowsky, che già nel 1974 aveva tentato di portare sugli schermi Dune (ne avevo scritto qui) coinvolgendo artisti del calibro di Giger, Moebius, Dalì, Orson Wells e tanti altri big del tempo. Adesso con la potenza raggiunta dalla CGI e la possibilità di avere una definizione dell’immagine in 4k potrebbe essere arrivato il momento giusto, no?!?