Eraldo Affinati è una persona rara. Una di quelle che si mette in gioco per cambiare il mondo intorno a noi. Insegna italiano agli stranieri presso la Città dei Ragazzi a Roma. Ragazzi difficili, con storie traumatiche, che gli insegnanti tentano di integrare e di inserire nella società e nel mondo del lavoro.
Vita di Vita più che un vero romanzo è un misto tra un diario di viaggio ed il mondo spirituale e gli impegni sociali di Affinati. Uno dei suoi studenti, Khaliq, dopo un’infanzia segnata dalla fuga dalla guerra e dalle traversie per approdare in Italia, ritrova la propria madre in Gambia e chiede al suo professore di raggiungerlo nel villaggio di Sare Gubu per fargliela conoscere.
Il libro tocca corde dell’anima profonde. E’ sufficientemente snello da non risultare troppo retorico – anche se forse nella parte finale non ci riesce.