Skip to content

Viviamo in una bolla

E’ un po’ che ci penso. E ultimamente vedo che non sono il solo. Qual’è il problema?

Il continuo tracciamento della nostra attività sul web ed il suo conseguente utilizzo per tentare di filtrare ciò che cerchiamo. Di base non penso che tale attività sia il male se mi permette di ottenere due cose. Migliorare la mia esperienza come utente. Ed utilizzare gratuitamente alcuni servizi che, per rifarsi, rivenderanno a terzi questi miei dati. Voi direte: e la privacy?

La privacy è importante, ma in maniera diversa per ognuno di noi. Per tutelarla ormai tutti i browser, sia desktop che mobile, implementano la funzione di navigazione privata. Basta attivarla, smettiamo di accettare cookie dai vari siti e siamo perfettamente tutelati.

Tranquillizatici e tornando a noi, riprendiamo il discorso. Dicevo che fornendo i dati che voglio far trapelare mi garantisco l’utilizzo gratuito, per esempio, di Google e Facebook. E fin qui va tutto bene. Il problema sorge invece quando questi servizi invece di mostrarmi ciò che voglio – per esempio il risultato di una ricerca o la cronologia dei post dei miei amici – filtrano i loro risultati in base a quello che loro presumono mi interessi!

Mi spiego meglio.

Google. Motore di ricerca, ma anche mail, social network, YouTube. Se effettuiamo una ricerca il risultato non sarà uguale a quello effettuato da un’altra persona. Questo perchè Big G tramite dei suoi algoritmi ci presenta per primi quei risultati che lui presume possano interessarci in base a quanto sa di noi. Ma non è detto che io sia interessato a cercare un argomento sui siti in cui l’ho approfondito in passato. Anzi, spesso cerco qualcosa perché i miei riferimenti non mi soddisfano più.

Con Facebook accade la stessa cosa quando anziché fargli ordinare le notizie cronologicamente, vuole presentarcele secondo un suo criterio di importanza. Chè poi la cosa che mi da i nervi è che mentre l’applicazione mobile resta settata come l’utente desidera, ciclicamente il browser ti ripresenta la visuale con le notizie principali. Che sistematicamente sono le solite cazzate di video musicali ed inutili appelli surreali a cui io difficilmente presto attenzione!

Esiste un motore di ricerca, Duck Duck Go, che nel suo blog afferma di non restringerci in una bolla. E lo fa con una infografica veramente ben fatta. Potrebbe essere una buona alternativa. Debbo sforzarmi di tenerlo presente ed utilizzarlo…

CategoriesNews