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Wool

woolLeggendo Wired ho trovato un’intervista a Hugh Howey. L’intervista parlava di un libro partito dal self publishing, approdato all’editoria tradizionale e che, forse, finirà ad Hollywood per un film di Ridley Scott. Mi ha incuriosito in particolare il pezzo della breve intervista in cui parla della comunicazione, di come le primavere arabe siano state rese possibili da questa. Certo, la realtà è un po’ più complessa, perché senza il rialzo del prezzo del grano l’utilizzo di Facebook e Twitter non avrebbe riempito le piazze. Però, come ho detto, ormai mi ero incuriosito e quindi mi sono letto in ebook il suo romanzo.

Wool è un triller ambientato in un futuro distopico, abbastanza claustrofobico. Il mondo è distrutto e si vive in un silo sotterraneo profondo un centinaio di livelli. La lettura è sicuramente scorrevole e la trama non annoia mai, piena com’è di colpi di scena. Molti personaggi sono un po’ troppo abbozzati però e la seconda parte della trama… un po’ troppo ardita, direi. Però, per essere un romanzetto fantascientifico non mi è dispiaciuto. Anzi, debbo dire che l’ambientazione post-atomica – anche se nel romanzo si rimane sul vago sulle origini della devastazione della Terra – mi ha riportato alle novelle e ai film della mia infanzia, così pervasi dal terrore che la Guerra Fredda sfociasse in un calvario nucleare.