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Riunione CdQ 11/6/2007

Il Comitato di Quartiere aveva convocato per le 20,00 un’assemblea per relazionare agli abitanti il
proprio operato rispetto alla questione dell’antenna Vodafone e per avere delle indicazioni sulle vie
da intraprendere per tentare di risolvere tale questione.
Proverò a fare un riassunto di tre ore e mezza di discussione, che ovviamente non è stata così
lineare come potrebbe sembrare…
Il CdQ Giardino di Roma si è preliminarmente consultato col CdQ del Centro Giano. Infatti
Vodafone, dopo aver eretto l’antenna da noi, progetta di erigerne un’altra nel Centro Giano. Il CdQ
del Centro Giano stà tentando di non far erigere nessuna antenna. Il CdQ Giardino di Roma,
essendo già l’impianto eretto e funzionante, ha deciso di intraprendere una doppia via per risolvere
la questione. Da un lato una via istituzionale per la decentralizzazione dell’impianto e dall’altro una
via legale per l’eliminazione dell’antenna.

 

Decentralizzazione 

Maurizio Berti (presidente del CdQ) ha ribadito che il decreto legge Gasparri, poi convertito in
legge, semplifica molto l’impianto delle antenne per i cellulari e di fatto la Vodafone non ha
commesso un abuso impiantando l’antenna. La legge c’è e la Vodafone l’ha apparentemente
rispettata. Rimandando al seguente capitolo Vie Legali la trattazione sul rispetto delle normative,
riassumendo quì ciò che il CdQ ha messo in atto per limitare l’impatto dell’antenna sul quartiere.

Il CdQ è riuscito a prendere contatto con l’assessore Stellino, che è il responsabile del dipartimento
inquinamento ambientale del XIII Municipio. Questi, da buon politico, visto che un bacino di circa
8000 potenziali elettori era abbastanza scontento ha fatto in modo da interessare della questione
l’assessore D’Alessandro, suo omologo al Comune di Roma. Questi ha contattato Vodafone ed il
risultato è stato che la Vodafone s’è dimostrata propensa a valutare lo spostamento dell’antenna.
Vodafone infatti ha tutto l’interesse a mantenere ottimi rapporti con le autorità locali.

Il CdQ, insieme all’assessore Stellino, ha così identificato tre siti alternativi per il posizionamento
dell’antenna. Due sono state le condizioni che hanno portato all’identificazione dei tre siti. L’essere
al di fuori dei confini del quartiere. E l’insistere su terreno comunale (condizione questa prevista da
un protocollo d’intesa del comune per l’erezione delle antenne per cellulari). I tre siti che
soddisfacevano queste due condizioni sono nei pressi della centrale elettrica (dopo Piazza Charlot),
nei prati al di là di Via di Malafede e sull’ostiense, nei pressi del sito dove sorgerà la fermata del
trenino Roma-Lido. In tutti e tre i siti la distanza dalle abitazioni sarebbe di 500 metri, contro i 10-
20 metri attuali.

Venerdì mattina intorno alle 10 avverrà un incontro presso il bar Barberini che vedrà protagonisti il
CdQ, l’assessore Stellino, i tecnici Vodafone ed un responsabile dell’azienda stessa. Gli uomini
Vodafone valuteranno i tre siti ed in pochi giorni daranno una risposta favorevole o meno sulla
fattibilità del progetto di decentralizzazione dell’antenna. Ci si è raccomandati, per chi può tra gli
abitanti, di partecipare numerosi a tale incontro per far vedere ai politici che la questione stà a cuore
a molte persone. Berti ha anche proposto di stendere per l’occasione degli striscioni di protesta dai
balconi, che, sebbene antiestetici, possono dare un’ulteriore segnale di dissenso.

 

Vie legali

Se anche la linea d’azione su espressa dovesse avere effetto (e non è detto che l’abbia) questa
allontanerebbe ma non eliminerebbe il problema.

Per eliminare il problema si dovrebbe o identificare una mancanza grave nelle procedure intraprese
da Vodafone per l’erezione dell’antenna, o dimostrare che le emissioni elettromagnetiche
dell’antenna sono superiori ai limiti di legge.

In entrambi i casi si dovrebbe assumere un legale che porti avanti la pratica. Due sono le vie
percorribili. Un ricorso al TAR, per cui si preventiva una spesa di circa 6000 euro. Oppure una
causa civile, per cui si preventiva una spesa di almeno 7000 euro.

Da quanto riferito dall’avvocato consultato preventivamente dal CdQ in caso di ricorso al TAR
sarebbe più facile chiedere la disattivazione dell’antenna in via cautelativa. Nel caso della causa
civile tale disattivazione potrebbe essere più difficoltosa. Ma la questione andrebbe approfondita e
non era l’assemblea del CdQ la sede opportuna.

Si riteneva comunque urgente prendere una decisione perchè esistono dei limiti temporali (60
giorni) dalla conoscenza dei fatti per adempiere alle vie legali. Essendo il CdQ venuto a conoscenza
dell’erezione dell’antenna intorno al 21 Maggio, si deve prendere una decisione sul da farsi prima
del 21 Luglio. Si è deciso quindi di procedere a votazione e la maggioranza dei partecipanti ha
votato per procedere anche sul terreno legale. Si è quindi proceduto ad una prima raccolta di firme e
recapiti (e offerte volontarie). Se la decentralizzazione non dovesse avvenire e/o se le inadempienze
Vodafone fossero sufficientemente gravi (si parlava di un mancato nulla osta dell’asl ai lavori e della
possibilità di dare mandato ad un’azienda per una perizia di parte sull’emissione elettromagnetica
dell’antenna) i firmatari verrebbero ricontattati per poter dare un mandato effettivo ad un avvocato e
per ripartire poi le spese legali.

Durante l’assemblea è emersa la richiesta di interessare preliminarmente più di un legale (e anche di
consultare delle associazione di consumatori – federconsumatori) per avere un maggior numero di
pareri sulle azioni legali da intraprendere.

 

Altre iniziative

Nell’assemblea sono state proposte altre due iniziative.

1. Una manifestazione da tenersi presso la sede del XIII Municipio. Se ne riparlerà nella
prossima assemblea del CdQ.
2. Un boicottaggio alla Vodafone. Il CdQ e vari cittadini proponevano di creare una lista di
utenti Vodafone che disdicano i loro abbonamenti inviando all’azienda una adeguata lettera
di protesta. Un cittadino comunque sottolineava che se si cambia operatore sfruttando la
number portability (cioè si mantiene la sim col proprio numero cambiando solo gestore) le
compagnie telefoniche che subentrerebbero a Vodafone affitterebbero le frequenze Vodafone
sull’antenna e questa resterebbe al suo posto, non perdendo di utilità per l’azienda stessa.
Anche di questa iniziativa se ne riparlerà nella prossima riunione del CdQ.

 

CdQ-Consorzio

Nonostante la questione dell’antenna abbia focalizzato buona parte dell’attenzione s’è riparlato della
necessità di avere un punto di riferimento fisso per il CdQ. Il Consorzio sembra intenzionato a
concedere un prefabbricato da adibire a sede del CdQ e sembra che si riuscirà a montare una
bacheca all’esterno della parrocchia. Per migliorare intanto la diffusione della conoscenza delle
iniziative del CdQ vari cittadini hanno lasciato i loro recapiti onde essere reclutati per la diffusione
dei volantini nei vari condomini.