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2020

Il ponte sul dpcm

Nikon D750 e Nikkor 24-70 - iPhone 12 Pro

Difficile programmare qualche gita per il ponte dell’Immacolata in questo 2020. Difficile, ma non impossibile. In realtà le previsioni meteo su Roma e sull’Italia erano scoraggianti: pioggia abbondante in tutti i giorni del ponte. Di conseguenza mi ero mentalmente organizzato per passare quel periodo a casa a leggere libri e guardare serie in streaming 😕 Poi l’imprevisto che cambia tutto: giovedì sera 3 novembre la Presidenza del Consiglio dei Ministri annuncia un nuovo dpcm e venerdì mattina su una chat di gruppo due mie amiche, Fiammetta e Valeria, letto sul decreto cosa si possa fare e cosa no, annunciano la loro fuga da Roma! Direzione Catania, meta dove coincidono tariffe ribassate da parte di Alitalia e previsioni meteo positive!!! Leggo sulla chat Se qualcuno volesse unirsi partiamo domenica e torniamo mercoledì… ed in sequenza nella mia mente si susseguono i seguenti pensieri: peccato, mercoledì lavoro. Poi rinsavisco: e allora?!? E che le lascio accumulare ancora tutte quelle ferie arretrate?!? Quindi concordo con la mia azienda di prendere ferie anche per il 9 dicembre, compro al volo un biglietto con Alitalia e viaaaaaaaaa: si parte ✈️

Ovviamente già so che quello che mi si prospetta è un breve viaggio con tutte le accortezze e le difficoltà della vita in questo periodo. Il Lazio è sempre stato zona gialla e la Sicilia lo è diventata da poco. Gli spostamenti tra zone gialle sono consentiti ma restano le chiusure dei bar e dei ristoranti dalle 18,00 ed il coprifuoco dalle 22,00. Gli alberghi che contattiamo comunque ci assicurano che potremmo consumare cibo da asporto nelle loro sale e, visti i fortissimi sconti proposti per attirare clienti, possiamo permetterci delle stanze singole in strutture centralissime (tipo su Piazza Stesicoro a Catania o proprio dietro il duomo a Ragusa Ibla). Insomma, muniti di una buona riserva di mascherine di scorta, organizziamo il viaggio rispettando gli stessi parametri con cui stiamo vivendo a Roma.

6 Dicembre

L’itinerario completo

L’aeroporto di Fiumicino fa impressione. E’ praticamente vuoto. E’ attivo solo il Terminal 3. Mi metto la mia mascherina fp2 e ci avviamo al check in. Che strana sensazione trovarsi su un aereo dopo tanto tempo… l’ultima volta fu a febbraio per andare al Carnevale di Ivrea (link qui), pochi giorni prima di quel lockdown totale che curvò l’andamento delle nostre vite.

Ritrovarsi sopra le nuvole è stata proprio una bella sensazione. In un’ora siamo sopra Catania. E ci restiamo in rotta di parcheggio perché a terra si è scatenata una tempesta che renderebbe complicato l’atterraggio. Poi, subitaneamente come era venuto, il maltempo se ne va e quindi, dopo un paio d’ore complessive di volo, finalmente atterriamo.

Il nostro albergo per questa giornata è l’Agatha Cosy Hotel (link qui), proprio a Piazza Stesicoro. E quando dico a Piazza Stesicoro, intendo proprio che la mia stanza affacciava sulla centralissima piazza di Catania!

Catania, Piazza Stesicoro vista dal mio balcone!

Lasciamo i bagagli in stanza e subito ci fiondiamo sulla Via Etnea per un giro. Effettuiamo subito una sosta per un pranzo light a base di arancini alla Pasticceria Spinella che, con la attaccata Pasticceria Savia, ha la fama di uno dei posti migliori per gli arancini in centro. Le ore di luce sono poche e viste le varie restrizioni abbiamo deciso che in questi giorni non dedicheremo troppo tempo al pranzo. Placata la fame percorriamo tutta Via Etnea. Vorremmo entrare nella Cattedrale di Sant’Agata. Pensate che tutte le volte che siamo stati qui sia io che Fiammetta per un motivo o per un’altro non siamo riusciti ad entrarci. E questa volta non fa eccezione 😂😂😂

Vai a capire per quale motivo ma, sebbene non vi siano avvisi a riguardo, la chiesa è chiusa. Facciamo un giro nella zona della Pescheria, ma anche qui è tutto chiuso, sia il mercato che i negozietti. Veniamo solo avvicinati dai buttadentro dei ristoranti che ci illustrano i menù per il pranzo e ci lasciano i volantini per ordinare la cena a domicilio. Dopo un giro nel parco di Villa Pacini ci raggiunge Giuseppe, un amico di Valeria che abita letteralmente a due passi da Piazza Duomo. Dopo una sosta al Prestipino Cafè – per prenderci appunto un caffè a cui aggiungiamo un dolcino piccolo piccolo… giusto per accompagnarlo… una cosa leggera… tipo una cassata per il sottoscritto et similia per gli altri 😇 Dopo questa scorpacciata di zuccheri dicevo… proviamo ad andare al vicino Teatro Romano. Come previsto è chiuso: anche se il teatro è uno spazio aperto è pur sempre un museo e i decreti non fanno distinzioni 🤷🏻‍♂️ Comunque i resti dell’Odeon sono visibili anche da Via Teatro Greco, quindi almeno qualcosa riusciamo ad intravedere. Visitiamo qualche chiesa aperta, sebbene le quattro barocche di Via Crociferi siano tutte chiuse. Dopo una passeggiata a Piazza Bellini per ammirare il Teatro Bellini decidiamo che si è fatta l’ora dell’aperitivo.

Andiamo da Etna Rosso (link qui), dove ci dividiamo un ottimo Carricante accompagnato da salumi e formaggi.

Il tutto fino alle 18,00 ovviamente 😬 Serata in albergo con asporto preso sempre da Etna Rosso ed un’altra bottiglia di Carricante!

7 Dicembre

da Catania a Portopalo di Capo Passero

Andiamo all’aeroporto per recuperare l’auto che avevamo noleggiato. Abbiamo una Volkswagen T Roc. Non la conoscevo: bella macchina, un benzina dai consumi ridottissimi. Segni della crisi anche nella zona di noleggio auto. Un dirigente messo da solo a gestire il banco di due società di leasing, più una addetta al marketing (è lei che ci spiega la situazione) che rientra saltuariamente dalla cassa integrazione in periodi di “maggiore” afflusso come questi per dare una mano.

Prima meta: Ortigia a Siracusa. Anche qui la zona archeologica, essendo polo museale, è chiusa. Però girare tra i vicoli (deserti) di Ortigia è sempre piacevole. Vediamo dai cellulari che a Roma letteralmente diluvia e che il Tevere è in piena. Qui c’è un sole spettacolare. Addirittura qualche persona è sulla riva del mare a prendere la tintarella!!! Noi optiamo per un aperitivo in maglietta a maniche corte 😂 Per essere dicembre non c’è male 😇

Seconda tappa: Avola Antica. Ora… non avendo avuto il tempo di programmare veramente questa gita, tutti e tre pensavamo che Avola Antica fosse una cittadina medievale o qualcosa di simile. Bene: immaginate le nostre facce quando il navigatore prima ci fa inerpicare sui monti alle spalle di Avola e poi ci porta dritti dritti davanti un cancello (chiuso) dietro il quale si dipartiva un sentiero 🤷🏻‍♂️ Di fatto l’unica cosa che vediamo (dall’esterno) è l’Eremo della Madonna delle Grazie – che non è più un eremo ma un hotel e quindi chiuso vista la penuria di turisti 😖

Decidiamo di andare allora a Marzamemi. L’idea è di visitare il borgo e di comprare qualcosa per la cena, dato che a Portopalo di Capo Passero dormiremo in un b&b. Anche Marzamemi è praticamente vuota. I due negozi principali di specialità locali (Campisi ed Adelfio) sono comunque aperti. Il sole volge al tramonto e scatta l’aperitivo da La Balata, pub che ha allargato il suo menù alla ristorazione e che di fatto è l’unico locale aperto 🤷🏻‍♂️ Scatta un antipasto-primo innaffiati da un Prio delle cantine Donnafugata.

Arriviamo a Portopalo di Capo Passero e, come anticipato, ci sistemiamo nella Casa Vacanza Salvatore (link qui), letteralmente a due passi dal centro della cittadina. Usciamo quindi a farceli questi due passi ed assistiamo anche all’accensione dell’albero di Natale nei pressi della chiesa!

8 Dicembre

da Portopalo di Capo Passero a Ragusa Ibla

Sveglia all’alba per andare a scattare qualche foto al sorgere del sole – più che altro per sfruttare l’Isola di Capo Passero come sfondo. Però non è un granché come alba e mi dico che avrei fatto meglio a dormire un po’ di più 😎

Vabbè… andiamo all’Isola delle Correnti. Raggiungiamo in auto il parcheggio sulla spiaggia e sotto la solita bufera di vento per cui l’isola è famosa arriviamo alla punta del piccolo promontorio dove si incrociano due mari: il Mediterraneo e lo Jonio.

L’Isola delle Correnti

Aggiungiamo una meta non preventivata al nostro itinerario. Ero stato contattato da Rita, una signora che conosco e che abita nel mio quartiere. Visto che debbo andare dalle parti di Ragusa e che lei è originaria di quelle parti mi consiglia di andare a vedere anche il suo paesino. Ed io sono sempre dell’idea che i suggerimenti vadano sempre seguiti. E così scopriamo Ispica.

Quando si parla delle città del barocco siciliano si sentono sempre gli stessi nomi e noi Ispica non la conoscevamo affatto. Grave! Una cittadina piena di belle chiese e palazzi nello stile del barocco siciliano appunto. Nella Basilica SS Annunziata veniamo sequestrati (in senso buono) da un custode che inizia a spiegarci di tutto: dai dettagli dell’architettura della chiesa alle antiche statue lignee del Cristo che vengono portate in processione a Pasqua dalla confraternita della chiesa (link qui).

Dopo Ispica mettiamo in pausa il tour del barocco siciliano e partiamo col tour sulle orme di Montalbano! Prima meta: Fornace Penna. La ormai ex fornace è un affascinante rudere di archeologia industriale reso famoso dallo sceneggiato televisivo Montalbano, dove ha fatto da sfondo a varie ammazzatine. Sebbene la struttura sia nata per essere una fabbrica di mattoni, la sua forma ricorda fortemente quella di una cattedrale. Ed anche girando all’interno dei suoi resti si ha la forte impressione di percorrere delle navate riconvertite successivamente ad uso industriale!

Lasciamo la fornace per Scicli. Scicli con le sue strade lastricate ed i suoi vicoli è un’altra location sfruttatissima dalla serie televisiva. Per esempio la scalinata della Chiesa di San Giovanni Evangelista è quella che nella serie fa accedere al commissariato. Visitiamo le chiese che troviamo aperte (anche qui poche) e poi proseguiamo il tour.

Tappa successiva il lungomare di Marinella, che nella realtà è quello di Donnalucata. Finora il tempo ha tenuto ma adesso sembra non voler essere così clemente. Quindi dopo una breve passeggiata in una fortuita pausa tra uno scroscio di pioggia e l’altro, risaliamo in macchina ed andiamo alla casa di Montalbano, un b&b a Punta Secca (link qui). Anche qui siamo fortunati e riusciamo a farci un giro prima di un sostenuto scroscio d’acqua che ci mette in fuga ☔️

Decidiamo di andare al Castello di Donnafugata (link qui) che, se fosse aperto, sarebbe molto bello da visitare. Ma ovviamente il solito cartello che fa riferimento al solito dpcm avvisa che la struttura è chiusa 😎

Comunque ce lo rimiriamo dall’esterno e poi proseguiamo per Modica. Ci fermiamo solo per il tempo di una foto: il sole è calato ed il tempo volge al brutto. Modica comunque sorge in un canyon e quando scatto la foto mi ricorda vagamente La Paz, con le lucine delle case costruite sulle pareti della montagna che riempiono lo sfondo.

Modica

Proseguiamo quindi per Ragusa Ibla (ibla vuol dire inferiore, per distinguere la città vecchia da quella nuova costruita più a monte).

il Duomo di Ragusa Ibla

A Ragusa Ibla abbiamo prenotato un albergo tutto per noi, il centralissimo e suggestivo Nero Pece (link qui). Purtroppo la mia non è una battuta: la triste verità è che l’albergo ha aperto per noi e richiuderà quando noi partiremo! Cristina, la simpaticissima ragazza che lo ha preso in gestione a fine 2019 comunque non si perde d’animo e fa di tutto per farci sentire coccolati. Ha smesso di piovere (più o meno) e facciamo una passeggiata per le strade deserte del centro. Scattiamo qualche foto ed ordiniamo una cena al Ristorante Il Barocco (link qui), cena che ci viene consegnata in albergo e che ci lascia satolli e felici 😄

9 Dicembre

da Ragusa Ibla a Catania

Ci alziamo di buon ora, consumiamo un’ottima colazione a base di prodotti locali che Cristina ci fa trovare a tavola e visitiamo alla luce del sole Ragusa Ibla – ebbene si, stamane ha smesso di piovere ed adesso c’è un bel sole.

Il borgo è veramente un gioiellino, sebbene non ci riesca di trovare nemmeno una chiesa aperta. Addirittura il Duomo dovrebbe aprire per le 10,00 ma, nonostante venti minuti di attesa ed aver fatto squillare a vuoto il numero della diocesi, chiuso è rimasto 🤷🏻‍♂️ Abbiamo immaginato che l’assenza di turisti abbia indotto a maggiore rilassatezza i custodi. Ma avendo un aereo nel tardo pomeriggio non possiamo attardarci oltre.

Ragusa Ibla

Andiamo finalmente a Modica. Ne visitiamo le stradine e le chiese. E’ tutto un su e giù per strade e scalinate. Grande attenzione però la dedichiamo anche al negozio di uno dei locali produttori di cioccolato. Strano, vero?!? 😂

Meta successiva Palazzolo Acreide. Teatro Greco ed altre mete turistiche sono anche qui chiuse come tutti i poli museali. Visitiamo le tre chiese principali (di cui solo una è aperta) e facciamo due passi nella città vecchia. Come in tutte le cittadine del barocco siciliano che visitiamo, anche qui notiamo il continuo alternarsi di palazzi conservati alternati ad inguardabili architetture anni ’70. Lo stridore tra i balconi in pietra adorni di gargoyle e le linee dritte dei balconi in cemento armato è una ferita al cuore. O quanto meno al nostro gusto estetico 😎

Inizia a piovere che lasciamo Palazzolo Acreide e spiove che arriviamo a Caltagirone: la fortuna serve!!! Caltagirone è famosa per le sue ceramiche e la sua scalinata, la Scalinata di Santa Maria del Monte, fatta di ceramica. Cioè… la scalinata è in pietra. Solo lo sbalzo tra un gradino e l’altro è rivestito di ceramica. Alla sua base c’è la Chiesa di San Giuseppe. Anche qui veniamo sequestrati (in senso buono) dal custode. Che in realtà è un volontario che supporta i padri missionari della chiesa. Ci spiega che la missione aiuta i bambini malati in Madagascar, ci fa vedere un presepe con le statuine di palissandro fatte dai bimbi, ci spiega che la Scalinata è composta da 142 gradini ed è annualmente illuminata il 24 ed il 25 luglio (per la festa di San Giacomo, patrono della città), da migliaia di lumini a fiammella viva. Ci fa anche vedere un presepe fatto da lui con tanto di trenino che cammina, acqua che scorre ed effetti visivi (l’illuminazione si alterna ricreando l’alternarsi del giorno e della notte, nella notte compare sulla volta un cielo stellato ed una stella cometa che segna plasticamente la via verso la capanna!!!). Insomma l’offerta a sostegno dei padri missionari è più che dovuta 😇

Il tempo è scaduto – e la pausa tra gli acquazzoni pure 😂 per cui di filato in macchina e rotta per l’aeroporto di Catania ✈️