Skip to content

Referendum

Domenica prossima, il 21, e Lunedì 22 si potrà votare per tre referendum.

quesiti

Lo so. Lo strumento referendario non è mai quello giusto per riformare una legge. Ma di necessità, virtù.

Se continuiamo ad eleggere in parlamento dei poveri idioti è proprio perchè ci viene negato il maggioritario, cioè la possibilità di scegliere se votare o meno una persona. I partiti ci impongono una lista e poi ci ritroviamo chi ci ritroviamo ai vari Palazzi Madama e compagnia bella.

Come si vede dall’immagine i quesiti sono tre. Votando si ai primi due si attribuirà il premio di maggioranza alla lista che abbia ottenuto il maggior numero di seggi, e non alla coalizione tra più liste. Di fatto si elimineranno i partitini a latere dei grandi partiti, eliminando i vari ricatti visti negli ultimi tempi (Mastella, Dini, Pecoraro Scanio, Bossi, ecc.) che hanno causato solo danni e mai un concreto vantaggio alla nazione tutta.

Il terzo quesito è abbastanza semplice. Se vincono i si eviteremo di ritrovarci i soliti capi partito presenti ovunque.

Nello scrivere questo articolo sono convinto che la legge che verrebbe fuori non sarebbe perfetta, anzi. Una legge emendata da un referendum è per definizione problematica. Ma vista l’incapacità dei nostri politici a fare di meglio, dovremmo accontentarci.

E ora via un po’ di sassolini dalle scarpe…

Considerazione sulla inutilità dei nostri giornalisti.

Ma perchè mi son dovuto sorbire in campagna elettorale europea dai nostri giornalisti vaccate cosmiche come: cazzone di direttore di Repubblica che pone 10 domande a premier su narrazioni di noto pregiudicato1 crollate alla prima verifica, foto di pisello al vento di leader ceco2 ospite in villa di su citato premier, diciottenne palesemente stupida3 con confusa idea paterna messa in prima pagina, e altre idiozie, mentre nessuno di succitati esimi giornalisti si spreca per parlare del referendum? Ma vi rendete conto che i maggiori quotidiani nazionali sembravano Novella 2000? Che pena… 🙁

Considerazione sulla pochezza morale e politica i coloro che incitano all’astensione.

Se una persona adulta e convinta delle proprie idee si ritiene contraria ad un quesito  referendario, va’ a votare e vota no. Comportamento lineare e specchiato. Incitare all’astensione è un trucco facile che spesso riesce4 ma dimostra che in realtà è l’idea dell’avversario quella degna, non la propria.

Considerazione sugli sciocchi che si spacciano per politologi.

Nelle discussioni sul referendum5 sento sciocchi politici che paventano scenari post atomici in caso di vittoria dei si. Al di là di simulazioni non documentate6 non mi sembra che allo stato attuale con la loro legge elettorale si stia meglio…

- Note all'articolo

  1. uno dei fidanzati di ‘stà Noemi []
  2. un’amica è convinta che è quello del Berlusca… []
  3. ovviamente la già nominata Noemi []
  4. il 20% degli italiani non vota mai ai referendum, per cui tale quota si aggiunge ai contrari che invece di assumersi il peso delle proprie idee si astengono []
  5. poche e ad orari improbabili []
  6. ci vuole poco a sparala grossa []
Categoriespolitica