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Thimbleweed Park! Benvenuti nel 1987

Thimbleweed Park (link qui) è un’avventura punta-e-clicca classica, di quelle che si giocavano quando andavano di moda appunto le avventure punta-e-clicca. Cioè un po’ di anni fa… Della serie: quanto sono vecchio 😂😂😂

A parte le battute, Thimbleweed Park non è un’avventura grafica solo nella forma. Lo è nel profondo perché… indovinate chi l’ha sviluppata? Il duo Ron Gilbert e Gary Winnik. Che tradotto vuol dire due giochi famosissimi: Maniac Mansion e The Secret of Monkey Island!!!

Il progetto è nato sulla piattaforma di raccolta fondi Kickstater (link alla pagina qui). L’idea lanciata dai due sviluppatori per trovare finanziamenti era quella di aprire per caso un polveroso cassetto di una vecchia scrivania e trovarsi davanti una delle avventure punta-e-clicca della LucasArts a cui però non si era mai giocato! Risulato? L’obiettivo di racimolare 375.000 dollari è stato surclassato grazie a 15.623 donatori. Cifra raggiunta? 626.250 dollari!!! Uno sproposito 💪🏼

Ladies and gentleman, fresco di rilascio (30 Marzo 2017) ecco a voi: Thimbleweed Park!!!

La trama è un classico dei giochi di questo genere. Siamo in questa cittadina, Thimbleweed Park, 80 abitanti, nata attorno ad una fabbrica di cuscini distrutta da un incendio, dove viene rinvenuto un cadavere. Ma questo è solo l’inizio. Grazie a cinque personaggi giocabili ci si destreggerà tra un hotel infestato dai fantasmi, un circo in rovina, macchinari funzionanti grazie a portentose valvole. Il tutto per poter scoprire i surreali segreti di questa strana città. Più si indagha e più la storia diventa bizzarra. Ed appassionante, aggiungerei 😄

Molte le strizzate d’occhio ed i richiami al vecchio mondo delle avventure punta-e-clicca. Dal classico abbattimento della quarta parete, con i personaggi che si rivolgono direttamente al giocatore, alle battute critiche contro le vecchie avventure sviluppate dalla Sierra, software house concorrente della vecchia LucasArts. Nelle avventure della Sierra il protagonista poteva morire, costringendoci a ricominciare da capo la partita. In quelle LucasArts bisognava solo arrovellarsi per trovare il modo di andare avanti con la trama, magari sfruttando il pensiero laterale – cioè trovando soluzioni non ortodosse a problemi concreti. L’aspetto del gioco è, come vedete dalle immagini sopra, molto pixelloso, in omaggio alla grafica dei tempi che furono. Da fastidio all’inizio, abituati come siamo alla grafica ad alta risoluzione moderna. Ma in un battibaleno ci si abitua. E poi, come sempre, è la trama coinvolgente che cattura in questo tipo di giochi.

Thimbleweed Park è disponibile per tutte le maggiori piattaforme: Windows, Mac, Linux, Xbox. Lo trovate su Steam e sul Mac App Store. Nessuna scusa per non comprarlo e giocarci. Fatemi sapere se vi è piaciuto come è piaciuto a me 😉

CategoriesVideogiochi