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Microsoft non è più il male ma Apple fa male il suo software

Stavo riflettendo che in fondo faccio parte di una generazione privilegiata. Non sono un nativo digitale, ma sono uno di quelli che il digitale l’ha visto nascere e crescere.

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E veder nascere e crescere il digitale vuol dire aver visto come Microsoft abbia fatto a pezzi un mondo effervescente per omologarlo sotto la sua piattaforma. Aver visto sparire i Commodore e gli Amiga, come gli Apple II ed i Mac in favore dei PC compatibili equipaggiati di DOS prima e di Windows dopo.

Winzozz, come lo chiamavamo, in tutte le sue varianti: 95, 98, Me, Xp ed in tutti i suoi difetti: pessima gestione della memoria, registro di sistema che cresceva di mese in mese rallentando sempre più il tutto, browser di pessima qualità. Un Winzozz obbligatorio però se volevi giocare, ma anche se volevi scrivere un documento con Word.

Sotto il duro monopolio del software targato MS per molti, Microsoft e Gates erano il male.

Poi la rivoluzione degli smartphone e dei dispositivi sempre connessi al web ha cambiato tutto. Velocemente. Molto velocemente. Così velocemente che chi non se n’è reso conto ha rischiato di rimanere tagliato fuori…

Sono anni che ho abbandonato Windows. Per lungo tempo ho sfruttato Linux, avviando Win Xp solo per giocare. Poi la migrazione ad Apple mi ha lasciato come osservatore lontano e distratto. Certo ho apprezzato il tentativo di innovazione di Windows 8 e Windows Phone. Ma sono software e servizi che ti legano ad una piattaforma, non le chicche estetiche.

Dopo i lunghi anni del “facciamoci prendere a calci nelle palle” targati Steve Ballmer, in cui MS è rimasta ferma mentre il mondo abbandonava il desktop per il mobile, il nuovo CEO – sembrerebbe che chiamarlo in italiano: amministratore delegato, paia proprio brutto alla stampa di settore – il nuovo CEO, dicevo, Satya Nadella ha deciso di prendere atto che il mondo è cambiato da molto tempo e di adeguarsi. E pure in fretta!!!

Sicuramente lo saprete già. Microsoft Office è tornato ad essere una suite di produttività concorrenziale!!! La sua versione mobile, al momento quella per iOS e a breve anche quella per Android, è diventata gratuita – salvo non si vogliano alcune funzioni avanzate per cui bisogna sottoscrivere un abbonamento annuale che include anche la versione desktop.

Non solo: si sincronizza anche con Dropbox, rompendo il mantra delle grandi corporation: tu cliente utilizzerai SOLO i miei servizi. In una sola mossa Nadella ha asfaltato tutta la concorrenza del settore, da Libre Office a Google Docs. Perché tocca ammetterlo, anche a chi in passato diceva che Microsoft era il male: la costosissima suite Office era e resta la migliore sul mercato.

Neanche una settimana che Nadella attua questa rivoluzione copernicana e, complice l’ennesimo problema di Numbers, decido di tornare ad utilizzare la suite di Redmond. Questa volta iCloud è incolpevole. Mi sono ritrovato un foglio di calcolo con i pannelli bloccati e non c’è verso, né da iOs né da OSX di risolvere il problema. Grazie mister Cook, sentivamo sempre più il bisogno di software di basso profilo…

Si, perché, per come ho intitolato l’articolo, se Microsoft non è più il male, resta evidente che negli ultimi anni è Apple a far male il proprio software.  Ed il degrado ormai raggiunge livelli scandalosi!!!

Quando utilizzavo Windows e Linux, Apple era sicuramente un’azienda di nicchia ma era anche famosa per la robustezza del suo sistema operativo e del software che vi girava sopra. Saranno pure stati due programmi in croce ma funzionavano a dovere! Adesso che, grazie al successo di iPhone, è un colosso, resta sicuramente un ottimo produttore di hardware. Sto scrivendo questo articolo su un MacBook Pro del 2010, ancora perfetto e senza una sbavatura. E dal 2010 ho installato quattro sistemi operativi (da Snow leopard a Yosemite) ed il tutto funziona senza problemi né rallentamenti. Ho formattato, pardon… inizializzato come si dice nel mondo della mela, la macchina una sola volta per ripulire velocemente il disco rigido, dovendone cambiare il tipo di utilizzo.

Ma il software made in Apple… Oddio che calvario! Quando lo comprai, iniziai ad utilizzare Aperture per la gestione e lo sviluppo delle fotografie e Numbers e Pages per fogli di calcolo e scrittura dei documenti.

Per quattro anni Aperture è rimasto fermo alla versione 3. Qualche aggiornamento – più per integrarlo con iCloud che per altro. Con la decisione finale di abbandonarlo in favore di un software molto più limitato che forse arriverà nel 2015.

Ma il top si è raggiunto con la suite iWork. Prima la sviluppano sul desktop. Poi ne sviluppano una versione per iOS non completamente compatibile. Poi decidono di azzerare il tutto e tirar fuori dal cilindro una versione identica su entrambe le piattaforme. Ma è una beta in fondo, perché nella fretta di presentarla tagliano così tante funzioni sulla versione desktop che non si capisce a che serva. Poi finalmente ne riportano la funzionalità al punto di partenza e lì si fermano. Buttando un occasione.

Ed il cliente non perdona. ‘bye ‘bye iWorks. Welcome back Office (for iOS).

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