Skip to content

Caliban – La Guerra

Secondo capitolo della saga letteraria di The Expanse. Per chi ne fosse a digiuno parliamo dell’opera di due autori, Daniel Abraham e Ty Franck, opera che i due pubblicano sotto lo pseudonimo di James S. A. Corey. Nel loro universo l’uomo ha mosso i primi passi nella colonizzazione del cosmo. Ha colonizzato Luna, Marte, la fascia di asteroidi e qualche satellite dei pianeti esterni. Pianeti e planetoidi vengono realisticamente raggiunti tramite motori a propulsione nucleare capaci di spostare le navi, con i loro equipaggi, sottoponendoli però ad accelerazioni spaventose. Gli uomini sopravvivono agli effetti di tali accelerazioni grazie ad un composto, un mix di droghe e stimolanti, che iniettato in vena impedisce di venire uccisi dall’aumentata forza di gravità. E comunque debbono rassegnarsi alla stessa fisica che governa anche il nostro di universo e quindi passare buona parte del loro tempo in viaggio per coprire le enormi distanze.

In questo secondo capitolo la vicenda si complica ed entrano in gioco nuovi personaggi, rendendo più corale la narrazione e più appassionante la trama – trama che comunque resta abbastanza prevedibile. Tra macchinazioni politiche, atti di guerra ed una misteriosa forza aliena che si sta sviluppando sotto la spessa atmosfera di Venere i nostri eroi sopravvivono a mala pena per trovarsi alla fine di fronte all’ignoto.

The Expanse si conferma una space opera leggera ma godibile, anche se come già detto spesso troppo prevedibile. Ha dalla sua comunque il forte pregio di essere sempre costantemente attenta alle regole della fisica del nostro universo, così da darci sempre quella sensazione di verosimiglianza, riuscendo nel trucco di spacciare per scienza quella che invece è fantascienza. Arti che si slogano perché sottoposti ad accelerazioni troppo prolungate, difficoltà nel muoversi per chi non è abituato alla microgravità, latenza delle comunicazioni dovuta alle distanze.

I nuovi personaggi che vengono introdotti in questo secondo capitolo di The Expanse hanno pregi e difetti. Alcuni di loro, vista l’importanza rivestita nel racconto, avrebbero dovuto essere caratterizzati meglio. Penso a Prax a volte poco convincente, ma soprattutto a Mao, gran burattinaio il cui nome aleggia senza che compaia quasi mai. Oppure ai comprimari del governo terrestre, le cui macchinazioni sembrano sempre poca cosa rispetto ai devastanti effetti che invece hanno. Di contro altri, come Avasarala e Bobby, hanno approfittato di questo vuoto per campeggiare più del dovuto, offuscando persino alcuni dei personaggi della vecchia trama, Alex in primis.